La Tovaglia Magica, il Gallo e il Bastone

 



La Tovaglia Magica, il Gallo e il Bastone

C'era una volta un giovane contadino di nome Marco, che viveva in un piccolo villaggio ai piedi di una montagna. La sua vita era dura e povera: lavorava dall'alba al tramonto nei campi del padrone, ma i frutti del suo lavoro non erano mai sufficienti per sfamare sé stesso e la sua anziana madre. Un giorno, stanco di quella miseria, decise di partire in cerca di fortuna.

Dopo giorni di cammino, Marco giunse in una foresta fitta e misteriosa. Lì incontrò un vecchio con una lunga barba bianca e un bastone nodoso. L'uomo, vedendo Marco così affamato, gli sorrise benevolo.

"Ragazzo, sembri stanco. Vieni, ti offrirò qualcosa," disse il vecchio, tirando fuori una tovaglia dal sacco che portava.

La stese a terra e pronunciò: "Tovaglia magica, apparecchiati!"

Immediatamente, sulla tovaglia comparvero piatti fumanti, frutta fresca, pane fragrante e una brocca di vino. Marco, sbalordito, non poté fare a meno di chiedere al vecchio da dove provenisse quel prodigio.

"Questa tovaglia è incantata," spiegò il vecchio. "Dove vai, ti segue, e quando la chiami, ti offre ogni cibo desiderato."

Marco, affascinato, chiese se potesse avere la tovaglia per sé. Il vecchio accettò, a patto che Marco promettesse di usarla con saggezza e generosità.

Con la tovaglia magica, Marco tornò al suo villaggio e, per la prima volta, la sua famiglia poté mangiare a sazietà. Ma un giorno, durante un viaggio per vendere del grano, si fermò in una locanda per riposare. L’ostessa, una donna avida e curiosa, notò la tovaglia e, una volta scoperto il suo segreto, decise di rubarla.

Durante la notte, la donna sostituì la tovaglia magica con una identica ma priva di poteri. Marco, ignaro, riprese il viaggio al mattino. Fu solo quando cercò di utilizzare la tovaglia che si accorse dell’inganno: la tovaglia non produceva più cibo.

Arrabbiato e determinato a riprendersi ciò che era suo, Marco tornò nella foresta alla ricerca del vecchio. Raccontò l’accaduto e il vecchio, scuotendo la testa, gli disse: "Ti ho avvertito di usare la tovaglia con saggezza. Ma non preoccuparti, ti darò qualcosa che ti aiuterà a recuperarla."

Gli donò un gallo magico. "Questo gallo depone uova d'oro. Usalo con astuzia, ma non fidarti di chi ti circonda."

Marco ringraziò e tornò al villaggio con il gallo. Decise di riposare nella stessa locanda, mostrando volutamente al gallo cosa faceva. Quando il gallo depose un uovo d'oro, l’ostessa ne rimase estasiata. Ancora una volta, quella notte, cercò di rubare il gallo.

Quando Marco si accorse del furto, tornò infuriato dal vecchio nella foresta. Il vecchio, stavolta, gli diede un bastone nodoso. "Questo è un bastone magico. Ti obbedisce, ma ricordati di usare il comando: ‘Bastone, bastona!’"

Con il bastone, Marco tornò alla locanda e, fingendo di essere disperato, chiese all’ostessa di restituirgli almeno un oggetto per pietà. L’ostessa rise di lui, ma Marco afferrò il bastone e pronunciò le parole magiche.

"Bastone, bastona!"

Il bastone cominciò a muoversi da solo, colpendo l’ostessa che urlava e implorava perdono. Tra i pianti e le suppliche, la donna gli restituì la tovaglia e il gallo.

Da quel giorno, Marco visse felice e prospero. Non dimenticò mai l’insegnamento del vecchio e usò la tovaglia e il gallo con saggezza e generosità, condividendo la sua fortuna con chiunque fosse in difficoltà.

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