"L'Incredibile Avventura di Mr. Perfetto nel Regno del Lavoro Senza Fine"


Capitolo 1: L'Illuminazione di Mr. Perfetto

Mr. Perfetto era un uomo modello. Si alzava ogni giorno alle 5 del mattino, correva per 10 chilometri, beveva un frullato verde (che sapeva di erba falciata) e, con lo sguardo determinato, si preparava ad affrontare l'ennesima giornata in ufficio. Il suo lavoro? Un’importante posizione in un'azienda che produceva scatole per altre scatole. Un compito di fondamentale importanza, almeno a sentire lui.

Ogni mattina, mentre attraversava i cancelli dorati dell'azienda, Mr. Perfetto veniva accolto da un coro di lodi e applausi immaginari, mentre nella realtà veniva semplicemente scansionato da un lettore di badge e salutato da una pianta di plastica all'ingresso. Ma non importava: per lui, il lavoro era la sua vita, il suo scopo, la sua ragione di esistere.

Capitolo 2: Il Consiglio dei Saggi Aziendali

Un giorno, Mr. Perfetto venne convocato al Consiglio dei Saggi Aziendali, un gruppo di manager che sedevano in una sala riunioni così grande che la metà non sapeva mai cosa stesse succedendo dall’altra parte del tavolo. I Saggi lo accolsero con sorrisi enigmatici, mentre uno di loro, il Sommo Direttore dell’Insignificanza, iniziò a parlare:

"Mr. Perfetto, abbiamo notato il suo straordinario impegno. Per questo, abbiamo deciso di premiarla con un progetto speciale: dovrà lavorare 25 ore al giorno per i prossimi sei mesi. Sarà un'opportunità unica per dimostrare il suo valore!"

Mr. Perfetto, con gli occhi lucidi di gratitudine, non si chiese neppure come avrebbe potuto lavorare più ore di quelle esistenti in un giorno. "Grazie, è un onore!" rispose con entusiasmo, ignorando il lieve tic all'occhio sinistro che aveva iniziato a manifestarsi.

Capitolo 3: La Trasformazione

Col passare delle settimane, Mr. Perfetto iniziò a notare alcuni cambiamenti. La sua pelle assumeva una sfumatura grigiastra, i suoi capelli cadevano a ciocche, e la sua vista si offuscava. Tuttavia, non osava lamentarsi: la dedizione al lavoro era tutto ciò che contava. Il caffè divenne la sua linfa vitale, mentre le email notturne che riceveva dagli altri "eroi del lavoro" gli davano la forza di continuare.

Un giorno, mentre era intento a compilare l'ennesimo report di un report su un altro report, ebbe un'epifania: si era trasformato in una scatola. Sì, proprio così! La sua pelle era ora di cartone ondulato, i suoi occhi erano diventati due piccoli fori da cui fuoriuscivano etichette adesive, e la sua voce era diventata un eco vuoto.

"Finalmente," pensò, "sono diventato parte dell'azienda, un vero e proprio strumento del successo corporativo!"

Capitolo 4: Il Grande Risveglio

Ma la gloria di essere una scatola non durò a lungo. Un giorno, un nuovo CEO entrò in azienda con grandi idee di "innovazione". Dopo aver studiato la situazione, decise che le scatole non servivano più; il futuro era nelle bolle d'aria protettive. Mr. Perfetto venne dunque gettato nel cassonetto della raccolta differenziata, insieme a tutte le altre scatole ormai obsolete.

Mentre si trovava lì, tra i rifiuti, Mr. Perfetto ebbe finalmente un pensiero che non aveva mai osato fare: "E se la mia vita avesse potuto essere qualcosa di più? E se avessi potuto essere felice?".

Epilogo

Mr. Perfetto non venne mai riciclato. Tuttavia, la sua storia divenne una leggenda tra i dipendenti dell'azienda, che iniziarono a chiedersi se forse, solo forse, ci fosse qualcosa di più nella vita oltre il lavoro incessante. Ma poi arrivò una nuova scadenza, e tutti si dimenticarono di lui.

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