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Visualizzazione dei post da febbraio, 2019

Sliding door

C’è un momento nel tempo che si fissa nella mia mente come un’istantanea sbiadita, scolpita tra le pieghe di anni consumati, in un luogo dove il passato si annida come polvere sotto il tappeto. Una porta si apre, il cigolio sommesso delle sue cerniere rompe il silenzio, e io esco, quasi trascinato fuori dal peso di una discussione che ha consumato le parole, lasciandole esauste. Mi chiudo quella stanza alle spalle e, insieme, mi chiudo alle spalle il tumulto di ciò che è stato detto e, ancor più, di ciò che non lo è stato. Ho ancora il respiro affannoso, come dopo una corsa in salita, il cuore in tumulto, un battito irregolare che pare chiedersi se sia la decisione giusta. Davanti a me la porta è di legno scuro, lucido, consumato, le sue venature marcate disegnano storie dimenticate, come le rughe su un volto antico. In quel legno si vede il passare del tempo, l’andare e venire di vite che vi si sono appoggiate, di mani che vi hanno lasciato segni sottili, quasi invisibili. Ciascun gra...