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Visualizzazione dei post da 2019

Il mio cammino di Santiago. Got Santiagu. E ultreia! E suseia! Deus Adiuva Nos.

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16 Agosto: La Partenza È il pomeriggio del 16 agosto e l'emozione è palpabile. Tra poche ore prenderò un aereo per Santiago, e non riesco a trattenere l’entusiasmo per ciò che mi attende. Il volo parte da Milano Malpensa alle 6 del mattino, con arrivo previsto a Santiago per le 8. L’aeroporto è stracolmo di persone in partenza per le ferie di agosto, ma il mio viaggio ha un significato diverso: sto per iniziare il Cammino. 17 Agosto: Arrivo a Santiago Santiago mi accoglie con un cielo grigio e nuvoloso. Appena uscito dall’aeroporto, osservo i volti pieni di aspettativa di chi arriva e quelli stanchi di chi è in partenza. Mi dirigo subito all’Oficina del Peregrino, vicino alla Cattedrale di Santiago, per ottenere la Credencial del Peregrino, il documento essenziale per il pellegrino. Dopo aver acquistato la mia credenziale, inizio il mio primo spostamento: prendo un autobus per Lugo, poi un secondo per Sarria, punto di partenza del mio Cammino. Anche se l’obiettivo iniziale era pros...

Il mio compleanno

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Qualcuno mi ha chiesto quanti anni compio… Impossibile dirvi la mia età, cambia tutto il tempo. Roba da fisica quantistica. Pensate che delle volte le persone mi dicono che sono infantile, altre volte che sono proprio una persona matura. Mi sa che sono un infantile maturo o un maturo infantile. Comunque lo sono cosi, per spensieratezza naturale me ne rendo conto per esempio quando attraverso le strisce pedonali saltellando solo sul bianco… che chi sa cosa succede se pesto il nero. Sto diventando Vintage? È possibile anche se in realtà l’età non è importante a meno che tu non sia un formaggio o un buon whisky… o anche uno specchio… ecco quello invecchia che è un piacere. Lo vedevo anche stamani quando mi specchiavo.  Una amica per il compleanno mi ha regalato una crema per il viso: Disperat Têntatif di Lancôme… è un po' pessimista e materialista, ma giuro che la proverò.  In realtà io vorrei, vi prego di prendere nota: l’estate infinita della adolescenza (si p...

Sliding door

C’è un momento nel tempo che si fissa nella mia mente come un’istantanea sbiadita, scolpita tra le pieghe di anni consumati, in un luogo dove il passato si annida come polvere sotto il tappeto. Una porta si apre, il cigolio sommesso delle sue cerniere rompe il silenzio, e io esco, quasi trascinato fuori dal peso di una discussione che ha consumato le parole, lasciandole esauste. Mi chiudo quella stanza alle spalle e, insieme, mi chiudo alle spalle il tumulto di ciò che è stato detto e, ancor più, di ciò che non lo è stato. Ho ancora il respiro affannoso, come dopo una corsa in salita, il cuore in tumulto, un battito irregolare che pare chiedersi se sia la decisione giusta. Davanti a me la porta è di legno scuro, lucido, consumato, le sue venature marcate disegnano storie dimenticate, come le rughe su un volto antico. In quel legno si vede il passare del tempo, l’andare e venire di vite che vi si sono appoggiate, di mani che vi hanno lasciato segni sottili, quasi invisibili. Ciascun gra...