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Visualizzazione dei post da maggio, 2016

Sempre

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“Sempre” è una parola enorme, irragionevole, sacra. È un avverbio che dilata il tempo all'infinito restituendo all'immaginazione il ruolo centrale che ha avuto nella tua infanzia. Rende equidistanti il passato e il futuro. Ti restituisce soprattutto la speranza. È la palla che Dylan Thomas lanciò alta nel cielo e che non è più ricaduta. Ricorre negli eloqui dei bambini, dei vecchi e soprattutto dei bugiardi. Gli adulti, nell'età della ragione, se ne tengono alla larga, preferendo avverbi meno impegnativi come chissà, forse, eventualmente. Nel Lazio va molto di moda “vedremo”. La società consumistica esige disaffezione, discontinuità, mani libere, ma oggi, in questa stagione della mia vita in cui qualcuno ha fatto scattare il tassametro, torna a essere salutare la misteriosa ebbrezza che produce anche solo a sussurrarla a sé stessi. Così mi siedo durante la pausa sotto i pini marittimi di Cinecittà, lasciando in lontananza il vociare della troupe. In questo luogo in cui...